Nella giornata di domani il Comune, con molta probabilità, farà sgombrare i “Baraccamenti Cattolica” in via Di Palma, lasciati dalla Marina Militare alla città di Taranto Questi baraccamenti includono costruzioni adibite al dopo-lavoro degli operai dell’Arsenale che sono stati dismessi e abbandonati dal ’95
di Lucia Pulpo
I ragazzi che hanno occupato questi edifici (incluso un piccolo teatro di 400 posti) dall’inizio di novembre stanno lavorando per ristrutturare e riaprire questi spazi all’intera cittadinanza. Infatti, lo scopo prefisso è quello di creare le “Officine tarantine dei baraccamenti”, un ritrovo dove coltivare le idee con laboratori di artigianato con riciclo di oggetti usati, laboratori di danza e teatro, già attivo un corso di dopo-scuola per i ragazzini della scuola primaria, e poi ci potranno essere corsi di inglese e chissà quanto altro potrebbe uscire dall’entusiasmo di quanti stanno aderendo all’iniziativa. I protagonisti vengono da diverse realtà del territorio fra cui anche i Writers e i ballerini di hip-hop e musica on the road. I lavori di ristrutturazione sono avviati bene considerando il ripristino di una piccola mensa dove mangiano gli “operai-cittadini” e quanti si uniscono a loro quotidianamente.
Prima di procedere all’occupazione i nostri “intrepidi” hanno cercato l’appoggio del Comune ma gli è stato risposto d’intraprendere l’iter burocratico dopo essersi associati e di presentare un progetto da discutere. Il problema è la lunghezza e l’incertezza del percorso suggerito. Alessandro dice: “Abbiamo un’età compresa fra i 20 e i 30 anni abbiamo bisogno di costruirci un futuro in questa città. Siamo disposti a investire la nostra fatica e pagheremmo tutto noi dai materiali alle bollette ma poi potremo gestire e lavorare nei laboratori dove costruiremmo gli oggetti da rivendere nei mercatini. Adesso abbiamo tempo e forza per ristrutturare questi impianti ma se aspettiamo la burocrazia senza essere nemmeno sicuri degli esiti…” Il sindaco, Ezio Stefano, ha detto che il posto non è salubre ma senza mostrare dei rilevamenti della Asl ma solo richiamando presunti certificati della Marina Militare. Operai per la bonifica dall’amianto dei casolari adiacenti si sono presentati il 4 novembre senza mascherine e senza guanti ed hanno stabilito di non riuscire a procedere per la presenza dei ragazzi “abusivi”. Sul cartello c’è scritto che la bonifica è iniziata il 23 Luglio e gli occupanti saranno sgombrati e chissà cosa ne sarà del lavoro che hanno fatto e di quello che avrebbero voluto realizzare.