«Vedremo la prova dei fatti su chi sarà il futuro candidato, con quali alleanze e con quali programmi vorrà costruire la nuova Italia. Vorrei che il dibattito all’interno del Pd si basasse più su un confronto di programmi, che sulla ricerca di equilibri interni al partito stesso». Il Presidente dei VerdiAngelo Bonelli in un’intervista ad Intelligonews dice la sua su Primarie del Pd e fine delle Larghe Intese, mentre ci spiega come una conversione ecologica dell’economia potrebbe risollevare il nostro paese dall’attuale situazione .
Parliamo dell’ 8 Dicembre e delle primarie del Pd: Renzi, Cuperlo o Civati?
«Mi pare che sia una questione molto chiusa nel Pd e basata sulla ricerca di nuovi equilibri interni al partito stesso, quindi staremo a sentire cosa ci dirà chi vincerà. Se dovessi scegliere uno dei tre per ora dico: no, grazie».
Renzi parla di fine di larghe intese e c’è chi ipotizza intese stabili.
«L’Italia necessita di un governo politico forte che consenta di fare delle riforme per introdurre concetti di equità sociale e giustizia ambientale nel nostro paese. Basti vedere come è stata trattata la vicenda dell’Imu che ha messo in discussione la coerenza e la credibilità di alcuni provvedimenti del governo. Penso che l’Italia avrebbe bisogno di un governo dove parte del centrodestra e il Pd uniti ad una parte più centrista, possano cercare di creare un’alleanza politica elettorale».
Come vedete un’ alleanza con Renzi?
«Credo siano possibili quelle alleanze che mettono al centro il tema della conversione ecologica dell’economia che prediligano il tema dei diritti sociali. Se questi interessi ci saranno noi pensiamo come ecologisti e Verdi di cambiare in meglio il nostro paese».
Ha affermato che in Italia c’è bisogno di una svolta ecologista. In cosa consiste? E cosa intendeva prima per conversione ecologica dell’economia?
«La svolta ecologista sta nel saper direzionare l’economia verso dei modelli puliti ed anche un lavoro stabile. Il nostro tipo di modello economico attuale si basa sullo sfruttamento delle risorse naturali. Riguardo la Conversione ecologica, invece crediamo sia possibile creare una società ed una economia del futuro ipotizzando una “terza rivoluzione industriale” passando da modelli inquinanti e obsoleti ad un’ economia più dinamica e legata d una innovazione tecnologica. A Taranto abbiamo utilizzato lo strumento della fiscalità agevolata per creare “aree no tax” per fare in modo che le imprese possano investire e si possa creare occupazione, un po’ ciò che è successo a Pittsburgh in Pennsylvania. Oggi Pittsburgh è una città con il più alto prodotto interno lordo degli Stati Uniti e con una produzione triplicata grazie anche all’utilizzo delle nanotecnologie, ricerca biomedica, e processi di trasformazione urbana dei suoli inquinati. Una città moderna insomma che ha saputo rigenerarsi».
Abbiamo parlato di modelli puliti e uso della fiscalità agevolata, ma l’italia è pronta per la Green economy?
«Beh, l’Italia ha fatto un grande passo in avanti specialmente nel campo delle energie rinnovabili, ma ancora oggi risentiamo del peso delle grandi lobby legate all’ energia elettrica. La Greeneconomy si basa anche su grossi investimenti nel settore delle ristrutturazioni edilizie , per fare in modo ad esempio che nelle case il calore non si disperda. Purtroppo ora non è così e ciò significa un onere forte sia sulla bolletta elettrica in generale, ma anche per le tasche degli italiani».
Riguardo la Sardegna, avete posto l’attenzione soprattutto sulla scarsità delle risorse a disposizione per la messa in sicurezza dei territori più a rischio di dissesto idrogeologico.
«Si potrebbero ricavare 200 mila posti di lavoro nel nostro paese dalla messa in sicurezza del territorio. Nella legge di stabilità ci sono solo 180 milioni di euro (per tre anni) per la difesa del suolo, basti pensare che solo un caccia F35 costa 150 milioni di euro».
Riguardo le elezioni europee, come vi muoverete?
«Ci stiamo impegnando perché si possa lavorare alla proposta della Coldiretti legata a temi che trattano l’agricoltura e la terra in chiave di sostenibilità»